PRAYPAL
è il primo servizio di accessibilità alla remissione dei peccati
è il primo servizio di accessibilità alla remissione dei peccati
«È certamente importante comprendere bene questo tema della distinzione fra colpa e pena, che, a uno sguardo superficiale, potrebbe apparire di sapore medievale. Concretamente, in aggiunta all’assoluzione dalla colpa che avviene nella Confessione, l’indulgenza è il “condono” del tempo da trascorrere in purgatorio prima di raggiungere la visione di Dio in Paradiso. È ovvio che l’indulgenza possa risultare incomprensibile all’uomo secolarizzato e persino a quei cristiani che hanno ridotto il cristianesimo a una dottrina etica. Ma, secondo la fede della Chiesa, fra tutti i battezzati si crea un mirabile legame, la comunione dei santi, che non è un’astrazione spirituale: utilizzando una categoria biblica, si tratta di una vera e propria alleanza per la salvezza. In tal senso si parla di “tesoro delle indulgenze”».
Si concede l’indulgenza al fedele che, nel compiere i suoi doveri e nel sopportarle le avversità della vita, innalza con umile fiducia l’animo a Dio, aggiungendo, anche solo mentalmente, una pia invocazione.
Si concede l’indulgenza al fedele che, in spirito di penitenza, si priva spontaneamente e con suo sacrificio di qualche cosa lecita.
Si concede l’indulgenza al fedele che, con spirito di fede e con animo misericordioso, pone se stesso o i suoi beni a servizio dei fratelli che si trovino in necessità.
La prassi canonica per ottenere un qualsiasi tipo di indulgenza, che sia plenaria o parziale, si compone di 4 semplici passi: la confessione, il pellegrinaggio, la preghiera e la comunione.
A seconda che sia un anno giubilare o una indulgenza richiesta da una diocesi per commemorare una ricorrenza, questi 4 passi, a discrezione della Penitenzieria Apostolica, per conto del Santo Padre, possono essere necessari tutti o solo in parte.
Solo il pellegrinaggio è un requisito sempre presente come vincolo per ottenere l’indulgenza, con l’unica eccezione per coloro che soffrono di invalidità, infermità o impossibilità nel compiere l’atto.
Grazie alla revisione del 2008, queste persone sono dispensate dal recarsi fisicamente nel luogo di culto.
Sebbene non vi sia un obbligo, perchè rinunciare a un atto che non è solo formale?
Sacramento della Riconcilizione (Confessione)
Verso il luogo di culto e attraversamento della soglia
Preghiera o rito liturgico secondo canone
Prima o entro 7 giorni
Papa Giovanni Paolo II ha sancito nel 2000 che Perdoni, Benedizioni e Indulgenze possano anche essere godute attraverso trasmissioni radio e televisive, abolendo il vincolo della presenza fisica in P.Za San Pietro per le benedizioni Urbi et Orbi.
Questo ha di fatto aprendo a un concetto totalmente nuovo di “remotizzazione” del messaggio ecclesiastico: non importa il canale con il quale viene erogata la funzione ecclesiastica, bensì la volontà del fedele nel recepire tale messaggio.
Agli inizi del 2016, Papa Francesco ha fatto, nella sua semplicità e spontaneità, qualcosa di totalmente innovativo nella Chiesa Cattolica: ha benedetto l’immagine di un bambino che una signora gli ha mostrato attraverso uno smartphone.
Questo unico atto, ha creato una vera e propria rivoluzione che non solo ha esteso ciò che era stato fatto da Papa Giovanni Paolo II, ma ha cambiato le regole della dottrina classica:
Papa Francesco con il suo gesto ha sancito che laddove ci sia una intenzione e una volontà di fede, qualsiasi canale intermediario risulta trasparente all’atto di fede.
Papa Francesco ha benedetto un bambino, non una immagine visualizzata su uno smartphone.
PrayPal si basa su questo principio: anche se non è necessario essere fisicamente nel luogo di preghiera per godere di un’indulgenza, perchè privarsi del piacere di “essere” in quel luogo?